Smettere di sentirsi “meno”: come ho trasformato le mie relazioni e ritrovato il mio valore

Introduzione

Ti è mai capitato di sentirti “meno importante” nelle relazioni? Di non riuscire a chiedere ciò che ti serve per paura di essere giudicata o di disturbare?
Anche io ci sono passata.

In questo articolo ti racconto come ho attraversato — e superato — questa dinamica, grazie a un percorso profondo di consapevolezza e di counseling. Se ti riconosci in queste parole, continua a leggere: potresti essere all’inizio di un cambiamento importante.

 

Il copione del “non disturbare”: quando il valore personale viene messo da parte

Per molto tempo, senza rendermene conto, ho costruito relazioni (professionali, amicali, sociali) in cui mi adattavo fin troppo.
Ero gentile, paziente, accomodante.
Ma sotto quella gentilezza c’era la paura: “Se esprimo un bisogno, se dico no, perderò l’affetto degli altri.”

Questo è un esempio classico di quello che in Analisi Transazionale si chiama copione di vita.
Nel mio caso: “Per essere amata, devo essere invisibile.”

 

Il bambino interiore e la radice del sentirsi “meno”

Grazie al counseling ho riconosciuto che questa convinzione veniva da molto lontano.
Dentro ognuno di noi esiste una parte bambina che conserva le emozioni non elaborate. La mia ripeteva: “Non disturbare. Adattati.”

 

Da adulta, questo mi portava a:

 

  • sopportare situazioni ingiuste sul lavoro;
  • non esprimere liberamente i miei bisogni con gli amici;
  • scusarmi per emozioni del tutto legittime.

 

Il risultato? Un costante senso di non contare abbastanza.

 

Il cambiamento: dire “basta” e iniziare a scegliere me stessa

Il cambiamento è iniziato quando ho deciso di interrompere una collaborazione professionale con una persona che non stava rispettando gli accordi.
In passato avrei aspettato, giustificato, sopportato.
Quella volta ho detto basta.
E ho provato un grande sollievo.

 

Poco dopo, in un’amicizia importante, ho fatto presente con rispetto il mio bisogno di maggiore reciprocità. Anche lì ho ricevuto una risposta difensiva. Ma questa volta non ho insistito. Ho ascoltato me. E ho lasciato che il legame trovasse da solo la sua direzione.

 

Riscoprire la forza interiore: il “no” come atto d’amore

Ogni “no” che ho imparato a dire non è stato una chiusura, ma un atto d’amore verso me stessa.
E col tempo, qualcosa è cambiato:

 

  • Ho smesso di rincorrere chi non mi vedeva.
  • Ho iniziato a camminare accanto a chi mi sceglieva davvero.
  • Ho imparato che non devo meritarmi il diritto di esistere.
  • Ho imparato ad esprimere i miei bisogni con assertività.

 

Questo, ovviamente, non è un percorso che si fa in un giorno. Ma è un cammino che si può iniziare — e che vale la pena di intraprendere.

 

Il ruolo del counseling nel mio percorso

Il supporto di una professionista del counseling è stato fondamentale per:

  • individuare i miei copioni interiori,
  • ascoltare la mia voce autentica,
  • trasformare relazioni faticose e sbilanciate in occasioni di crescita.

 

Il counselor non dà soluzioni pronte, ma crea uno spazio sicuro in cui puoi rimettere insieme i pezzi della tua storia e scegliere nuove strade.

 

Se ti senti “meno”, non ignorarlo

Se ti sei rivista in queste parole, voglio dirti una cosa importante:
il disagio che provi è un segnale importante. E merita ascolto.

 

👉 Se senti che è il momento di iniziare un cambiamento,
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È il primo passo per comprendere come posso accompagnarti nel tuo percorso di crescita personale, attraverso strumenti di counseling, ascolto empatico e strategie interiori efficaci.

 

Conclusione

Non sei sola.
Anche se oggi ti senti meno, invisibile o inascoltata, sappi che è possibile cambiare prospettiva.
Io l’ho fatto. E posso aiutarti a farlo anche tu.

 

Perché tu conti e meriti relazioni che ti vedano davvero.

Se nella tua agenda non c’è spazio per te… è tempo di rivedere le priorità

Per molto tempo anch’io ho messo i miei impegni — e le esigenze degli altri — prima delle mie.
Correvo da una cosa all’altra, sempre disponibile, sempre “in pista”.
Mi pesava, ma non mi rendevo conto quanto mi stesse pesando davvero.

Poi, a un certo punto, ho iniziato ad ascoltarmi di più.
Oggi, se sono stanca, mi fermo. Mi concedo una pausa.
Non come un premio, ma come un gesto di cura verso me stessa.
Perché ho capito che non è solo importante. È necessario.

 

Quando ti metti sempre all’ultimo posto

Capita spesso, soprattutto nelle vite piene e frenetiche di chi si prende cura di molto — e spesso di molti — di arrivare a fine giornata senza aver lasciato nemmeno un momento per sé.

Gli impegni si accumulano, le urgenze dettano il ritmo, e le ore sembrano sempre troppo poche. In questo scenario, dedicare tempo a sé stesse può sembrare un lusso, o addirittura un gesto egoista. Ma è davvero così?

Spesso non ce ne accorgiamo, ma il modo in cui gestiamo il nostro tempo racconta molto delle nostre priorità. Se da tempo nella tua agenda non compare nemmeno un piccolo spazio per te, è possibile che tu abbia iniziato — magari senza volerlo — a metterti costantemente in fondo alla lista.

A lungo andare, questo ha un costo. Si riflette sull’energia, sulla lucidità, sull’umore. Ci si sente più stanche, meno centrate, meno presenti. E quel senso di “non bastare mai” diventa un sottofondo costante.

 

Prendersi tempo non è un capriccio

Concedersi anche solo dieci minuti al giorno per sé non è un gesto egoistico. È un atto di cura. È un modo per dirsi: “Ci sei anche tu, conta anche il tuo benessere”.

Non serve stravolgere l’intera agenda o rivoluzionare la propria routine. A volte basta una piccola azione: una pausa consapevole, una camminata, un caffè in silenzio, un momento per respirare.

 

Da dove iniziare

Un buon primo passo può essere questo: aprire l’agenda (fisica o mentale) e chiedersi con sincerità:
“Dove posso inserire uno spazio, anche breve, solo per me?”

Non si tratta di ritagliare tempo “avanzato”, ma di riconoscere che quel tempo è necessario. Che ne hai diritto. Che te lo meriti.

Anche pochi minuti, se mantenuti con costanza, possono fare la differenza. Possono restituirti energia, lucidità e un senso di centratura che influisce positivamente su tutto il resto.

 

In conclusione

Riconoscere il proprio valore passa anche da qui: dal modo in cui scegliamo di prenderci cura di noi, nel concreto, nel quotidiano.
E ricordarlo ogni tanto non è solo utile: è fondamentale.

 

Se senti che è arrivato il momento di rimetterti al centro, ma non sai da dove cominciare, possiamo farlo insieme.
Contattami per iniziare un percorso su misura per te: uno spazio sicuro in cui imparare, poco a poco, a prenderti cura di te senza sensi di colpa.

Fiducia in Se Stessi e Consapevolezza

Cos’è la Fiducia in Se Stessi e Perché È Importante?

La fiducia in se stessi è una qualità fondamentale per il benessere personale e professionale. Non è un dono innato, ma una sicurezza interiore che si costruisce con il tempo attraverso la conoscenza e la consapevolezza di sé. Tutto ciò che oggi ci sembra naturale, come camminare o parlare, un tempo era un’abilità sconosciuta. Abbiamo imparato con tentativi, errori e osservazione. Lo stesso principio si applica alla fiducia in sé: più comprendiamo noi stessi, più ci sentiamo sicuri nelle nostre azioni.

 

Consapevolezza e Autostima: Il Legame Indissolubile

La consapevolezza è la chiave per sviluppare un’autostima solida e autentica. Conoscere i propri valori, emozioni, punti di forza e fragilità aiuta a costruire una sicurezza interiore che non dipende dall’approvazione esterna. Tuttavia, molte persone si trovano bloccate da insicurezze, paure e schemi mentali limitanti. Ecco dove entra in gioco il Counseling.

 

Counseling per Aumentare la Fiducia in Se Stessi

Il Counseling è un percorso di crescita personale che aiuta a migliorare l’autostima e la consapevolezza di sé. Attraverso il dialogo e l’ascolto attivo, un Counselor professionista ti guiderà nell’esplorazione delle tue emozioni e dei tuoi pensieri, offrendoti strumenti pratici per superare i blocchi emotivi.

 

 

Ecco come il Counseling può rafforzare la fiducia in te stesso:

  1. Scoprire le tue risorse interiori – Il counselor ti aiuta a identificare e valorizzare le tue capacità, migliorando la percezione di te stesso.
  2. Accettare le tue fragilità – La vera sicurezza nasce dalla consapevolezza che tutti abbiamo punti deboli e che questi non ci definiscono.
  3. Gestire le emozioni e i pensieri limitanti – Con il supporto del Counseling, impari a riconoscere i pensieri negativi e a trasformarli in convinzioni più costruttive.
  4. Superare le paure e uscire dalla zona di comfort – Un passo alla volta, il Counselor ti aiuterà a sperimentare nuove sfide in un ambiente sicuro e supportivo.
  5. Migliorare le relazioni interpersonali – La fiducia in se stessi si riflette anche nei rapporti con gli altri, migliorando la comunicazione e l’autenticità nelle relazioni.

 

Counseling Online: Crescere e Rafforzarsi Ovunque Tu Sia

Grazie alla flessibilità del Counseling online, puoi intraprendere questo percorso direttamente da casa tua, in un ambiente familiare e confortevole. Ti guiderò con empatia e professionalità, offrendoti strumenti pratici per rafforzare la tua sicurezza interiore e affrontare le sfide con maggiore serenità.

 

Conclusione

La fiducia in se stessi è un cammino in continua evoluzione. Imparare a conoscersi, accettarsi e lavorare sulle proprie insicurezze è essenziale per sviluppare un’autostima autentica e duratura.

 

Se desideri intraprendere questo percorso e acquisire maggiore sicurezza, sono qui per accompagnarti con un supporto professionale e personalizzato.

 

Vuoi iniziare un percorso di Counseling? Contattami per una consulenza personalizzata!

 

Scoprire le proprie risorse attraverso il Counseling: il primo passo per affrontare le difficoltà

Nel percorso di crescita personale, la consapevolezza delle proprie risorse è essenziale per superare le difficoltà. Spesso, di fronte alle sfide, dimentichiamo le capacità e i supporti a nostra disposizione. Un Counselor esperto aiuta a valorizzare queste risorse, aprendo nuove possibilità di cambiamento e benessere.

 

Il Counseling offre uno spazio sicuro per esplorare risorse personali come resilienza, autoconsapevolezza, fiducia in sé e gestione emotiva. Con un approccio non giudicante, il counselor guida nell’identificazione delle risorse interiori ed esterne, come il supporto sociale e le opportunità professionali, favorendo il raggiungimento degli obiettivi.

 

Riconoscere e attivare queste risorse permette di affrontare le difficoltà con maggiore serenità. Il supporto di un Counselor aiuta a sviluppare una visione chiara di sé, potenziando competenze e consapevolezza per una vita più equilibrata e soddisfacente.

 

Esempi di risorse personali che puoi scoprire nel Counseling

 

Risorse Interiori

  1. Resilienza: Superare le crisi rafforzando la propria capacità di ripresa.

  2. Autoconsapevolezza: Comprendere emozioni, limiti e potenzialità.

  3. Autodisciplina: Raggiungere obiettivi con determinazione.

  4. Empatia: Migliorare le relazioni interpersonali.

  5. Creatività: Trovare nuove soluzioni alle difficoltà.

  6. Speranza e Ottimismo: Coltivare una visione positiva del futuro.

  7. Flessibilità Mentale: Adattarsi ai cambiamenti con consapevolezza.

  8. Saggezza: Prendere decisioni equilibrate e consapevoli.

 

Risorse Esterne

  1. Rete Sociale: Amici, familiari e colleghi come supporto.

  2. Conoscenze e Competenze: Accesso a formazione e crescita professionale.

  3. Tecnologia: Strumenti digitali per migliorare la propria vita.

  4. Opportunità Professionali: Networking e sviluppo di carriera.

  5. Servizi Pubblici: Risorse sanitarie, biblioteche e trasporti.

  6. Sostegno Governativo: Incentivi e supporti economici.

  7. Comunità e Gruppi di Supporto: Confronto con persone affini.

  8. Sostegno Psicologico, Counseling, Coaching: L’accesso a percorsi di Counseling, terapie o sessioni di coaching per affrontare difficoltà emotive, migliorare il benessere e sviluppare nuove strategie di crescita personale.

  9. Libertà Geografica: Mobilità per nuove opportunità.

  10. Cultura e Arte: Eventi che arricchiscono la vita personale.

 

Il Counseling come strumento di empowerment

 

Il Counseling è un percorso attivo di crescita. Il Counselor aiuta a esplorare e valorizzare risorse interiori ed esterne, sviluppando maggiore autoefficacia e autonomia.

 

1. Esplorare l’autoconsapevolezza

Molti non sono pienamente consapevoli delle proprie risorse. Il Counseling aiuta a riconoscere resilienza, fiducia e adattabilità, trasformando le esperienze passate in strumenti utili per il futuro.

 

2. Sfruttare il supporto sociale

La rete di relazioni è fondamentale per il benessere. Il Counselor guida nel riconoscere e potenziare le connessioni, migliorando il supporto disponibile.

 

3. Valorizzare competenze e opportunità

Oltre all’aspetto emotivo, il Counseling aiuta a identificare e sviluppare competenze utili per la crescita professionale e personale.

 

 

Dare valore alle proprie risorse con il Counseling

Scoprire e potenziare le proprie risorse permette di affrontare la vita con maggiore consapevolezza e fiducia.

 

Se senti di non sfruttare appieno il tuo potenziale, posso offrirti il supporto necessario per una svolta positiva.

 

Se vuoi scoprire come valorizzare al meglio le tue risorse, contattami per maggiori informazioni o per prenotare una consulenza. Insieme costruiremo un percorso su misura per il tuo benessere e la tua realizzazione personale.

L’emozione del Piacere: Un Viaggio Tra Luci e Ombre

Il piacere è un’emozione primaria e vitale che pervade ogni aspetto della nostra esistenza. Come ci insegna Giorgio Nardone nel suo libro “Emozioni. Istruzioni per l’uso”, il piacere non è solo un impulso momentaneo, ma una forza motrice che può condurci verso la felicità o verso il disastro, a seconda di come lo gestiamo.

 

#### Il Piacere come Forza Positiva

 

Il piacere è spesso associato a momenti di gioia e soddisfazione. Pensiamo alla sensazione di realizzazione dopo aver completato un progetto importante, alla serenità di una passeggiata nella natura, o alla felicità di un pasto condiviso con persone care. In questi contesti, il piacere agisce come un’energia positiva che ci motiva a vivere pienamente e a cercare nuove esperienze.

 

Nardone sottolinea che senza piacere non possiamo essere felici. Il piacere è ciò che alimenta il nostro “slancio vitale” e ci spinge a realizzare qualcosa di significativo.

 

#### Il Piacere come Trappola

 

Tuttavia, il piacere può anche trasformarsi in una trappola se non viene gestito correttamente.

Alcuni esempi di questo sono :

  • il binge eating (episodi ricorrenti in cui una persona consuma grandi quantità di cibo in un breve periodo, accompagnati da un senso di perdita del controllo e seguiti da sentimenti di colpa e vergogna);
  • il sesso compulsivo;
  • il gioco d’azzardo quando diventa un impulso incontrollabile (ludopatia);
  • lo shopping compulsivo

In questi casi, l’individuo non riesce a resistere alle tentazioni e finisce per essere dominato dal piacere, che perde il suo ruolo benefico e diventa distruttivo.

 

Nardone ci insegna che il piacere deve essere vissuto e controllato con ambivalenza. Questo significa concedersi il piacere in modi pianificati, per non essere travolti da esso. Ad esempio, una dieta può essere mantenuta solo se ci si concede regolari trasgressioni. Questo principio può essere applicato a tutte le forme di piacere, per mantenerle sotto controllo e orientarle in una direzione costruttiva.

 

#### Quando il Piacere Diventa un Problema

 

Ci sono momenti in cui il piacere può diventare un problema serio. Quando non riusciamo a resistere a determinate tentazioni o quando il piacere prende il controllo della nostra vita, è il momento di cercare aiuto. Un Counselor può offrire supporto e strategie per gestire meglio queste emozioni, aiutandoci a ritrovare un equilibrio.

 

#### Un Invito alla Riflessività

 

Invito tutti voi a riflettere su come vivete il piacere nella vostra vita quotidiana. È una forza che vi motiva e vi arricchisce o una trappola che vi imprigiona?

Se sentite che il piacere sta diventando un problema, non esitate a rivolgervi a un Counselor. Con il giusto supporto, è possibile imparare a gestire il piacere in modo sano e costruttivo, trasformandolo in una fonte di felicità e realizzazione.

La Rabbia: Conoscere, Addomesticare e Sfruttare la Sua Energia

La rabbia è una delle nostre quattro emozioni fondamentali (le altre sono: dolore, tristezza e piacere)

 

Come una tempesta improvvisa, può arrivare senza preavviso, trasformando il nostro stato d’animo e influenzando il nostro comportamento.

 

Molte persone la considerano erroneamente solo negativa o distruttiva, ma se ben gestita, può essere una potente alleata. 
Essendo l’emozione più energetica che possediamo, la rabbia ci permette di superare gli ostacoli che si interpongono tra noi e i nostri obiettivi, fornendoci l’energia necessaria per raggiungerli.

 

Esploriamo insieme i vari aspetti di questa emozione, come si manifesta e come possiamo trasformarla in una risorsa.

 

 

Le Modalità in cui si Presenta la Rabbia

 

La rabbia può manifestarsi in molte forme diverse, ognuna con le sue caratteristiche. Può essere un fuoco che brucia intensamente, una fiamma che arde costantemente, o una scintilla pronta a scoppiare.

 

Ecco alcune delle espressioni più comuni:

 

**  Lamentela:

Una comune falsa convinzione è che possiamo scaricare la rabbia attraverso lamentele continue. In realtà, quando continuiamo a lamentarci, non solo non risolviamo il problema che ci fa arrabbiare, ma riceviamo due tipi di reazioni dalla persona con la quale ci sfoghiamo che peggiorano ulteriormente la situazione:

  1. L’altra persona potrebbe essere d’accordo con noi sulla validità della nostra rabbia, il che può anche darci soddisfazione, ma al tempo stesso aumenta la nostra irritazione.
  2. L’altra persona potrebbe cercare di farci vedere un altro punto di vista, e farci arrabbiare ancora di più, interpretando ciò come una negazione della nostra emozione, e aggiungendo quindi alla nostra rabbia anche quella nei confronti della persona con cui ci stiamo sfogando.

 

 

** Risentimento e Rancore:

Il risentimento è una forma di rabbia che una  persona prova quando si sente trattata ingiustamente o trascurata.

Spesso quando pensiamo alla rabbia, immaginiamo esplosioni di urla e insulti. Tuttavia, a parte i casi in cui la rabbia sfugge al controllo, creando problemi o danni, la vera problematica emerge quando si trasforma in risentimento e rancore.

Rimuginare su eventi passati è come girare in tondo in un labirinto senza uscita. Questo comportamento può intrappolarci in un ciclo di negatività, impedendoci di andare avanti.

Il rancore è una rabbia che si sedimenta nel tempo e, se non riusciamo a liberarcene, può avvelenare le nostre relazioni e il nostro benessere. 

 

Di seguito, alcuni degli effetti negativi che potrebbe produrre il trattenere la rabbia :

 

  • Effetti sulla salute fisica:

    Il risentimento e la rabbia repressa possono portare a stress cronico, che a sua volta può causare problemi di salute, disturbi del sistema immunitario, problemi di sonno e una generale riduzione della qualità di vita.

 

  • Effetti sulla salute mentale:

    Il continuo rimuginare su eventi passati e sulle ingiustizie subìte può alimentare uno stato di insoddisfazione e infelicità generale, contribuendo allo sviluppo di condizioni mentali come depressione e ansia.

 

  • Danni alle relazioni interpersonali:

    Ci sono persone che trovano estrema difficoltà nel riconoscere e nell’esprimere la propria rabbia; non riescono a manifestare disaccordi o a entrare in conflitto aperto, spesso per timore del confronto, e finiscono per accumularla fino a farla esplodere attraverso comportamenti passivo-aggressivi. Ad esempio, la persona esprime il suo disaccordo attraverso critiche apparentemente innocue, sarcasmo, evita la comunicazione, oppure mette in atto comportamenti ostili mascherati come ad esempio il procrastinare, fare il minimo indispensabile, commettere errori intenzionali per ostacolare il successo di un progetto, alimentando così un clima di ostilità.

 

  • Effetti sulla produttività e sulla motivazione:

    Sentimenti di risentimento possono anche influire negativamente sulla concentrazione e sulla capacità di portare a termine compiti, riducendo la produttività; inoltre può diminuire la motivazione in quanto l’attenzione della persona si sposta dal perseguimento dei propri obiettivi alla rimuginazione su esperienze negative.

 

 

 

**  Espressioni fisiche:

La rabbia può anche esprimersi attraverso il corpo, con tensione muscolare, aumento del battito cardiaco, e altre reazioni fisiche. È come un vulcano pronto a eruttare.

 

 

 

La Rabbia come Meccanismo di Difesa

 

In situazioni di pericolo, la rabbia può essere la nostra migliore alleata e darci la forza e il coraggio di reagire in modo deciso. Questo meccanismo di difesa, noto come “lotta o fuga”, è radicato nel nostro istinto di sopravvivenza.

 

Quando ci troviamo in una situazione di minaccia, la rabbia può:

 

  • Aumentare l’adrenalina:
    Ci prepara a reagire rapidamente, migliorando la nostra capacità di affrontare la minaccia;

  • Rafforzare la determinazione:
    Ci dà la spinta necessaria per difendere noi stessi e i nostri cari;

  • Migliorare la concentrazione:
    Ci permette di focalizzare tutte le nostre energie sull’obiettivo di superare il pericolo.

 

 

 

La Rabbia come Risorsa 

 

Non sempre la rabbia è un nemico da combattere. Se ci prendiamo il tempo per ascoltarla, scopriamo le fonti della nostra frustrazione, i desideri non soddisfatti e i bisogni non appagati.

 

Può indicarci che possiamo aver bisogno di apportare cambiamenti, sia in noi stessi che negli altri, rendendoci consapevoli su questioni che potremmo non percepire completamente.

 

Se canalizzata correttamente, può essere un prezioso alleato che ci fornisce l’energia necessaria per agire:

 

  • Può essere una potente fonte di motivazione che ci aiuta a raggiungere i nostri obiettivi.
    Ad esempio, quando siamo arrabbiati per una situazione che ci limita, possiamo utilizzare questa energia per spingerci a migliorare o superare gli ostacoli, come nel caso degli atleti di alto livello, che utilizzano l’energia della rabbia come un potente motore che li aiuta a reagire con forza e concludere con successo una gara;

  • La rabbia può aiutarci a essere più assertivi : come un faro che illumina il nostro percorso, può guidarci a esprimere i nostri bisogni e a difendere i nostri diritti;

  • Può avere una funzione benefica, spingendo ad esempio una persona a porre fine a una relazione tossica;

  • In alcuni casi, la rabbia può stimolare la creatività. Di fronte a una situazione frustrante, possiamo trovare soluzioni innovative e nuove prospettive.

 

 

 

Suggerimenti per Gestire la Rabbia

  1. Riconoscere la Rabbia: Quando sperimentiamo la rabbia, dobbiamo permetterci di esplorarla invece di cercare di sopprimerla immediatamente.
    Prenditi un momento per riconoscere che sei arrabbiata/o e cerca di identificarne le cause.

  2. Espressione Sana – Trova modi costruttivi per esprimerla, ad esempio :
     

    1. favorisci il dialogo aperto con la persona coinvolta,
    2. fai journaling (scrivi il diario delle tue emozioni),
    3. fai sport per scaricare l’energia in eccesso (ma non tralasciare di affrontare le cause sottostanti alla tua rabbia).

  3. Il Counseling come Strumento di Gestione della Rabbia

    Il Counseling può essere di grande aiuto nella gestione sana e funzionale della rabbia.

    Attraverso un percorso di Counseling, puoi imparare a riconoscere e comprendere le tue emozioni, esplorare le cause profonde della rabbia e sviluppare strategie efficaci per esprimerla in modo costruttivo.

    Immagina il Counselor come un allenatore che ti aiuta a domare un cavallo selvaggio: con pazienza e tecnica puoi imparare a cavalcarlo e a utilizzare la sua energia per raggiungere i tuoi obiettivi.

 

 

Conclusione

 

La rabbia è un’emozione complessa che può essere distruttiva se non gestita correttamente, ma può anche diventare una risorsa preziosa se impariamo a canalizzarla. Sta a noi scegliere come usarla,

Con il supporto del Counseling, possiamo trasformare la rabbia da nemico ad alleato, migliorando così la nostra qualità di vita e le nostre relazioni.

Riconoscerla, comprenderla e gestirla in modo consapevole può fare la differenza tra esserne sopraffatti e utilizzare la sua energia a nostro vantaggio.